lunedì 29 settembre 2008

Che cos'è l'A.U.S.???

L’A.U.S. – ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA SUPERPARTES
è il gruppo studentesco più giovane della nostra facoltà e che, come si legge nello statuto,
si fonda sui diritti alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione riconosciuti dagli articoli 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e dall’articolo 21 della Costituzione Italiana. Grazie a tali diritti vive e per tali diritti lotta.

La nostra “mission” è quella di ridare allo studente il ruolo che gli appartiene da sempre, quello di soggetto pensante ed agente all’interno della società in cui si trova, stimolando la partecipazione alla vita universitaria e la riflessione su temi d’attualità attraverso l’organizzazione di assemblee, conferenze e ogni altra attività in grado di “fare informazione”.

Per fare questo partiamo dalle piccole cose e cerchiamo di farle diventare GRANDI!

..cominciando dal nostro nome:
- A come ASSOCIAZIONE: essere un gruppo significa prima di tutto essere amici, collaborare, divertirsi, potersi fidare dell’altro e costruire sul dialogo qualcosa di migliore;
- U come UNIVERSITARIA: l’Università deve essere un’occasione di incontro e di confronto durante e fuori l’orario di lezione; non può essere solo un “esamificio”!!
- S come SUPERPARTES: questa scelta fa si che nel nostro gruppo convivano studenti di ideologie diverse ma accomunati dalla stessa voglia di essere attivi e consapevoli.

martedì 23 settembre 2008

Come nasce l'A.U.S.


Tutto ebbe inizio il 9 aprile 2008: ci eravamo dati appuntamento nell’aula T36, prenotata appositamente qualche giorno prima. Avevo consigliato di vestirsi in modo elegante perché sarebbe stato un giorno importante. Come al solito c’era qualche ritardatario; qualcuno aveva avvisato che per un contrattempo non sarebbe potuto venire all’inaugurazione. Peccato.. Sono mesi che aspettiamo questo momento: abbiamo iniziato in pochi, per lo più eravamo compagni di corso, e amici da tempo. Ma poi si erano aggiunti altri, che come noi volevano cambiare le cose. Così, incontro dopo incontro, ci siamo ritrovati a condividere gli stessi interessi e a volerci mettere in gioco: e questa associazione da fondare era la manifestazione di ciò che ci rappresentava. Alle 13 iniziamo: 11 presenti. “Bel numero l’11” penso io. Il materiale c’è. Posso iniziare con la lettura dell’ATTO COSTITUTIVO. Alcuni di noi avevano passato le ultime settimane ad informarsi su come si fonda un’associazione, su cosa c’è da scrivere nell’atto costitutivo e soprattutto nello STATUTO. Mentre leggo cerco di far trasparire la solennità dell’evento. Poi leggo lo statuto. Il NOSTRO statuto. Ci abbiamo lavorato parecchio..e poi quelle 3 righe: “l’associazione si fonda sui diritti alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione riconosciuti dagli articoli 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e dall’articolo 21 della Costituzione Italiana. Grazie a tali diritti vive e per tali diritti lotta.” Davvero belle. Mi ritornano in mente tutti i momenti passati: la scelta del nome, del logo!! Avevo mosso tutti per trovare delle proposte (evviva i miei coinquilini!!). Finito. Tutti approvano lo Statuto. Non resta che passare alla votazione delle cariche. Non che ci piaccia tanto la cosa: sappiamo di essere tutti uguali e tutti importanti nell’associazione, proprio perché “diversi”. Ma un Consiglio Direttivo ci vuole, in particolare per le questioni burocratiche. Così iniziano a passare i foglietti. Per il Presidente non servono, erano già tutti d’accordo. Lessi il mio nome accanto alla parola “Presidente”..che strana sensazione! Poi il Vicepresidente, Massi, che ancora non ci crede: anche per lui non servono le urne. Infine le altre tre cariche: Segretaria (Eleonora), Tesoriere (Cristiana) e Consigliere (Roberto). Possiamo firmare l’atto costitutivo. Qualcuno immortala Peo mentre firma, forse perché finalmente si è tolto gli occhiali da sole. Non resta che brindare. Cosi ho fatto una sorpresa: ho portato lo zainetto con bicchieri di plastica e SPUMANTE! Era pure buono! Con i bicchieri alzati gli altri ascoltano il mio discorso mentre Massi filma il tutto. Un urlo liberatorio finale, per far capire che siamo contenti di avere una cosa tutta nostra. Siamo pronti a far vedere la voglia che abbiamo di fare, a tutti e in particolare a quelle 170 persone che hanno firmato per la nostra associazione da tutto l’Ateneo. Sono piccole soddisfazioni, ma siamo felici di prendercele. Ora tocca a noi e a quanti vorranno aggiungersi; altri studenti che come noi “vogliono crederci”. Che l’avventura abbia inizio.