martedì 9 dicembre 2008

TANTI AUGURI UNIVERSAL DECLARATION OF HUMAN RIGHTS!!



Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il cui testo completo è stampato nelle pagine seguenti. Credo siano nella mente e nel cuore di tutti il percorso, le vite, gli uomini che hanno portato a questo importante, fondamentale risultato. Anche la nostra Associazione menziona la Dichiarazione nell'articolo III del proprio Statuto: la prova che non si tratta di un Documento distante, ma che ci abbraccia tutti, anche oggi. Specialmente oggi.

Nell'immagine in alto troviamo un planisfero in cui le dimensioni di ogni territorio sono proporzionali al numero di minori sfruttati nel lavoro. La inseriamo per ricordarci che c'è ancora molto da fare. Oggi si festeggia, ma appena posati i calici del brindisi facciamo in modo che ognuno di noi si rimetta a lavoro per far diventare quella cartina un rettangolo completamente azzurro. Tanti auguri.


DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


Preambolo
Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona
umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
L'ASSEMBLEA GENERALE proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.


Articolo 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del
paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Articolo 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4 Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5 Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 6 Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Articolo 7 Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9 Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Articolo 10 Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11 1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa. 2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12 Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Articolo 13 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. 2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14 1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. 2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15 1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. 2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Articolo 16 1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. 2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. 3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Articolo 17 1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri. 2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Articolo 18 Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.
Articolo 19 Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Articolo 20 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica. 2. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.
Articolo 21 1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti. 2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese. 3. La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate
a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Articolo 22 Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Articolo 23 1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. 2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. 3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. 4. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24 Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25
1. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. 2. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Articolo 26 1. Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. 2. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. 3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Articolo 27 1. Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
2. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Articolo 28 Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Articolo 29 1. Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità. 2. Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica. 3. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.
Articolo 30 Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

domenica 23 novembre 2008

A lezione con Enrico Petocchi - a.d. TWICE e A.C. Ancona



Lunedì pomeriggio il Dott. Petocchi, improvvisatosi professore, ha tenuto lezione agli studenti del corso di Economia degli intermediari finanziari della Facoltà di Economia G. Fuà di Ancona.

E’ bene, innanzitutto, qualificare il personaggio. O meglio riportare una delle sue precisazioni: “Non mi definisco un economista”.
In effetti il profitto a ogni costo, la ricerca esclusiva del valore aggiunto, la competizione come formazione personale, e un profondo rifiuto della banalità nonché di tutto ciò che risulti ovvio, sono alcune delle sue personalissime filosofie. Non direi di vita, bensì di profitto.
La professionalità su tutto. Laureato alla L. Bocconi di Milano, perfezionatosi successivamente nel Lussembergo e diverse avventure nel mondo bancario-finanziario; queste sono alcune delle esperienze che hanno concorso a formarlo.
Personaggio non mappabile, un'altra delle sue auto-definizioni. L’originalità delle sue visioni emerge anche nelle tre possibili spiegazioni della crisi finanziaria. Dapprima si potrebbe ritenere corretto il pensiero di Fidel Castro, vale a dire che l’economia di mercato non esista, poiché il libero mercato non esiste; secondariamente si potrebbe “presupporre” che chi governi non abbia gli strumenti per farlo; infine che dal rischio e dalla possibilità di evitare la crisi si sia poi passati all’opportunità di sfruttarla.
Tre ipotesi che hanno diviso la classe, affascinata dalla capacità del trader di pensare l’impensabile.
Il dibattito è poi continuato con numerosi interventi e domande degli studenti in aula, a cui si susseguivano precise e mai vaghe risposte.
Alla domanda "cosa avrebbe aggiunto o cambiato all’Università italiana" ha risposto con profonda e rigorosa lucidità: stage sull’agricoltura per ogni studente (per vivere e assaporare quello che la creazione e la produzione possono offrire), l’inserimento dell’educazione fisica (sport come crescita personale, come il mettersi sempre alla prova con l’avversario al fine superare se stessi), e infine un attento e mirato processo di sviluppo delle capacità di sintesi (anche considerando che la capacità di analisi è facilmente riproducibile).

IL NOSTRO INVIATO: Leonardo

giovedì 20 novembre 2008

Disinformato? mi RIFIUTO!


Ruozi a Villarey: "il mio viaggio tra Stato, Mercato e Banche"


Nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre si è svolto presso la nostra facoltà un seminario sul tema della crisi finanziaria promosso dalla nostra Università in collaborazione con Banche di credito Cooperativo Marchigiane, dal titolo “Prima, durante, dopo la crisi finanziaria in atto nei mercati finanziari”.
La lectio magistralis è stata tenuta dal Professor Roberto Ruozi, già Rettore e ora Professore emerito dell’Università L. Bocconi di Milano, e tra gli altri incarichi di lustro Presidente di Mediolanum e Presidente del Touring Club Italiano.
Prendendo spunto dalle bozze del suo ultimo libro “Viaggio nel mercato finanziario del Dottor Jekyll e Mr. Hyde”, il professore ha focalizzato l’attenzione sul rapporto tra Stato, Mercato e Banche.
La causa di questa crisi è da ricercare negli aspetti negativi prodotti dalla globalizzazione. I primi segnali si sono cominciati ad avvertire circa 2 anni fa quando si è ridotto il tasso di sviluppo dei Paesi Occidentali e si è iniziato a parlare di stagnazione. Accanto a questi fenomeni, si registrava una grande liquidità dei mercati finanziaria, dovuti al fatto che le banche concedevano mutui a basso tasso d’interesse.
Questo aumento della leva finanziaria è stato accompagnato a uno smisurato aumento dei compensi e dei bonus dei CEO delle banche.
Risultato: a settembre 2008 scoppia une delle più grandi crisi finanziarie mai viste, drammatica sia per la velocità di espansione che per la dimensione. Infatti il terremoto finanziario avente epicentro in America, si è subito diffuso in Europa, a causa della cartolarizzazione dei mutui. La situazione è diventata ancor più grave dopo il fallimento di Lehman Brothers.
Qual è stata la reazione dello Stato di fronte a questa crisi?
I Paesi Europei hanno risposto nazionalizzando le banche, Inghilterra in primis.
E’ possibile allora, che vi sia stato un cambiamento ideologico nel ruolo dello Stato in economia?
Secondo il Prof. Ruozi no, non c’è stato il tempo materiale. I diversi governi hanno attuato documenti operativi che prevedono l’intervento momentaneo dello Stato pronto a farsi da parte (forse) quando tutto sarà risolto.
Si è avvertito un certo pessimismo riguardo alla leadership che l’Europa potrebbe assumere per la soluzione di questa crisi e anche scetticismo sulla necessità di riscrivere le regole del sistema finanziario: le regole ci sono già, piuttosto ci vorrebbero soluzioni rapide e vigilanza nel loro rispetto.
Il relatore ha precisato, inoltre, che bisognerà tener conto dei nuovi Paesi economicamente forti come India, Cina, Brasile.
Vi è molta incertezza riguardo ai modi e ai tempi di risoluzione di questa crisi, ma secondo Ruozi due cose sono certe: le crisi bancarie non avranno mai fine, così come il sistema bancario e finanziario.
E dopo il seminario, tutti al ricco buffet offerto dalle BCC… perché, parafrasando Aristotele, “primum magnere, deinde philosophari”.

LA NOSTRA INVIATA: Francesca

martedì 18 novembre 2008

In cosa consiste la cosiddetta "riforma dell'università"...


Molti ne parlano. Tanti manifestano. Altrettanti non l'hanno nemmeno letta.
Se vuoi farti un'opinione personale ma non sai dove trovare le informazioni che cerchi.......
TI AIUTIAMO NOI!

Legge 6 agosto 2008, n. 133
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196


Art. 16. Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università
1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.
12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.
Art. 66. Turn over
1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.
2. All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».
3. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
4. All'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».
5. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
6. L'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».
7. Il comma 102 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.
11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.
12. All'articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall'anno 2013».
13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.
14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.

Studiando le Human Resources con AIESEC


REPORT DEL 1^ INCONTRO Human Resources-aiesec DEL 07/11/08 con l'imprenditore Enrico Paniccià - Giano SRL (produzione di calzature)


Curriculum Vitae Nato a Fermo 13/05/74 (34 anni!) Coniugato PadreDiplomato Ragioniere e Perito commerciale presso l'ITC Carducci Galilei di Fermo(il mio!!!) indirizzo IGEA Laureato in Economia e Commercio (indirizzo Economia Aziendale vecchio ordinamento) il 07/07/2000 con 100/110 Tesi: L'evoluzione del marketing nel settore calzaturiero (Relatore: Gregori) Master di lingua inglese - IEC Università Boulder - Colorado USA (2 mesi) Master in marketing - IEC Università Boulder - Colorado USA (3 mesi)



L'incontro inizia con una introduzione del prof Cucculelli e del Presidente Aiesec con l'obiettivo di chiarire che la scelta del numero ristretto di interessati è di stabilire un contatto più diretto e ristretto fra le parti dell'evento. La parola passa a Enrico Paniccià il quale inizia una breve presentazione (vedi curriculum) e poi passa alla descrizione della sua azienda (chi vuole la descrizione dettagliata me la chieda). In breve, fu il nonno a fondare circa 60 anni fa l'impresa il quale passò il testimone ai figli che la guidarono negli anni del boom calzaturiero a cavallo degli anni 60 e 70. Negli anni 80 il fermano diventò il centro calzaturiero più importante del mondo portando l'azienda dai livelli micro a quelli di piccola impresa. La crisi degli anni 90 dovuta alla forte concorrenza internazionale (di cui oggi vediamo gli effettivi sviluppi) indirizzò l'azienda verso un lento ma progressivo declino. Nel 2000 Enrico entrò effettivamente in azienda come AD (anche se in realtà negli anni della gioventù affiancò sempre il padre durante il lavoro) con l'obiettivo di innovare l'azienda e ridarle slancio. Seguì 2 strade: aumentò la capacità produttiva per spingere il prodotto all'estero (si serve tutt'ora di agenti in Russia, USA, ecc..); potenziò il marchio producendo scarpe di nicchia (su misura). La strategia non ottenne successo e decise di adottare il Licensing affittando il marchio La Martina (Argentina) per portare l'azienda da puramente industirale a industriale-commerciale. In pratica, produceva come Giano ma vendeva con attaccato il marchio La Martina. Marchio + Qualità (indiscussa nel calzaturiero fermano) = aumento del fatturato di 5 volte nel periodo immediatamente successivo all'adozione di queste politiche. Per il futuro l'obiettivo è quello di inserirsi al dettaglio con propri punti vendita.


Le osservazioni più interessanti dell'imprenditore in risposta alle nostre domande:


"nel periodo iniziale della vita imprenditoriale, in giro per il mondo o confrontandosi con altri imprenditori si ha la sensazione che la conoscenza è una stana cosa: più leggi, più studi e più ti rendi conto di non sapere e che devi continuamente continuare a leggere e sapere"

"quando sono andato in Argentina per parlare con l'AD di La Martina (62 anni), l'accordo si è realizzato attraverso la voglia di fare e l'entusismo che l'AD mi disse di avergli trasmesso perchè sicuramente non avrebbe accettato basandosi sulla credibilità dell'azienda"

"forse alla base di tutto questo c'è la passione verso un lavoro; dovete essere sicuri di fare il lavoro che vi piace"

"all'inizio in azienda cercate di non arrivare come fanno in molti e cioè sicuri di essere al di sopra di chi già vive l'azienda solo perchè avete appena ricevuto la laurea; cercate di essere umili e di imparare e crescere mettendovi subito in gioco e soprattutto in discussione per conquistare il posto di manager. Se dopo un pò di tempo qualcuno non si è ancora accorto di voi cambiate azienda, vi resterà comunque l'esperienza."

"La differenza principale fra le università italiane e americane sono sostanzialmente due: 1)negli USA il rapporto con i prof è molto diretto rispetto al nostro sistema ma ho comunque avuto prof (Raggetti e Gregori) che promuovevano molto questo tipo di didattica; 2) le nostre università conferiscono una preparazione teorica sicuramente migliore di quelle americane"

(come risposta alla domanda del portavoce AUS)"avendo moglie e due bambini di 3 e 1 anno sarei davvero ipocrita se tenessi conto della maternità come fattore discriminante a cui probabilmente andranno incontro le donne che assumo infatti l'80% del personale sono donne. Purtroppo in molte altre aziende succede ma è un pò la storia di questo paese in cui le voci dei giovani non vengono ascoltate probabilmente perchè i dirigenti sono talmente vecchi da non ricordare quella condizione"

"lavoro con un gruppo di 6 ragazzi tutti più giovani di me; credo che il lavoro in team sia fondamentale ed è importante che ci sia l'abitudine a lavorare insieme"


Cosa guarda nel curriculum? CONOSCENZA DELL'INGLESE: OTTIMA ma non quella didattica; il colloquio inizia con lui (ed in parte è in ingelse) e poi passa all'ufficio reclutamento (esterno) in cui si fa un test di inglese (anche se si ha una certificazione) e uno psicoattitudinale per valutare la motivazione e il carattere ESPERIENZA ALL'ESTERO soprattutto se lavorativa; interessa chi ha affrontato le difficoltà di vivere un esperineza davvero nuova LAUREA IN TEMPO, LAVORETTI "da studente", STAGE, ESPERIENZE IN GRUPPI, ASSOCIAZIONI ecc CIò CHE TRASMETTETE al colloquio e nei 2 mesi di prova che in genere vengono sempre fatti 110 è un optional e sicuramente l'ultimo requisito


Nel ringraziare calorosamente l'AIESEC per la possibilità tangibile di mettere il naso fuori dall'esamificio e confrontarsi con l'"economia reale" credo che sia stato un incontro molto ben organizzato e particolarmente interessante.


IL NOSTRO INVIATO: Roberto

lunedì 17 novembre 2008

L'ASSEMBLEA: 7 MAGGIO 2008




L'Assemblea del 7 maggio è stata la prima esperienza da "organizzatori" per la nostra Associazione. L'avvicinarsi delle elezioni del consiglio studentesco e di facoltà ma soprattutto la mancanza di un punto di incontro/dibattito tra le liste candidate ci ha spinto a creare una piattaforma in cui gli studenti potessero conoscere i "colleghi" che li avrebbero dovuti rappresentare ai "piani alti del potere"; un momento che avrebbe aiutato anche la loro scelta di voto, basandola non solo su proposte elettorali scritte su fogli appesi ai muri della facoltà, ma anche su volti e discorsi reali. Si passano così le settimane antecedenti l'evento nei 4 uffici delle associazioni che hanno presentato le liste, per discutere i loro programmi e conoscere i candidati più da vicino. C'è spazio anche per due incontri nei quali tutti e 5 i gruppi (le 4 liste candidate e noi, associazione promotrice dell'assemblea) discutono insieme sulla forma e le regole da seguire il 7 maggio. Volantini e manifesti decorano la caserma Villarey fino al giorno fatidico. 12 e 45: inizia lo spettacolo. Al "tavolo" si siedono 2 rappresentanti per ogni lista. Il presidente dell'A.U.S. - che durante il dibattito verrà definito "il Bruno Vespa della situazione" - apre l'Assemblea presentando la nuova associazione: vengono spiegati il nome, il logo e lo statuto. Una volta presentate le 4 liste con i relativi candidati, Eleonora, la segretaria dell'A.U.S., illustra con una simpatica presentazione in powerpoint, quali sono gli organi di rappresentanza degli studenti all'interno dell'Ateneo, non dimenticando alcune indicazioni pratiche su come si vota.
Segue poi un video in cui il Prof. E. Moretti, coordinatore della Commissione Analisi Miglioramento, delinea in un'intervista realizzata nel suo studio, quali sono i principali cambiamenti nella didattica della nostra Facoltà fino alla tanto discussa questione del numero chiuso. I partecipanti non hanno il tempo di assimilare le novità che li coinvolgerà di lì a due anni, che inizia il momento principale dell'Assemblea: la presentazione delle liste e dei loro programmi. 8 minuti sono concessi improrogabilmente ad ogni lista che può gestire il tempo come meglio crede. Unica regola: vietato fare paragoni. Inizia, rigorosamente in ordine alfabetico, l'Ala Destra Universitaria. Mattia e Giorgio R. partono puntando sullo spirito "di destra" dell'associazione. Le problematiche affrontate sono il prolungamento dell'orario della biblioteca, aule studio per studenti, controllo sui prezzi del servizio fotocopie, una migliore gestione delle aule per ridurre gli sprechi e lotta al numero chiuso. Si passa poi alla lista Gulliver. Cavallo di battaglia è la storia alle spalle che li rendono la lista più longeva d'ateneo. Giorgio P. e Maurizio toccano temi come i fondi per la biblioteca, le iscrizioni part-time, le agevolazioni con il trasporto urbano e la lotta alla privatizzazione di mense e studentati. Anche loro dicono no al numero chiuso. Lo Student Office schiera Marco e Michela che portano avanti attività come gruppi di studio, visite aziendali, convenzioni e il servizio appunti che si affianca alle battaglie per ottenere diversi servizi di esercitazioni. La loro lista si oppone al numero chiuso. Chiudono la presentazione Giorgio S. e Luca per l'Università Europea. Il loro intervento, principalmente orientato a chiarire la posizione della lista e la sua storia, affronta temi come il diritto allo studio con una visione più ampia con proposte come l'accorpamento di tutti gli Enti al Diritto allo Studio marchigiani in un'unica istituzione. Saluti e ringraziamenti da parte degli organizzatori concludono un'assemblea che ha voluto fare INFORMAZIONE a tutto tondo, in particolare in vista delle elezioni. I volti interessati e soddisfatti tra il "pubblico" sono stati una cartina tornasole sull'importanza di incontri "superpartes" come quello del 7 maggio.

lunedì 29 settembre 2008

Che cos'è l'A.U.S.???

L’A.U.S. – ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA SUPERPARTES
è il gruppo studentesco più giovane della nostra facoltà e che, come si legge nello statuto,
si fonda sui diritti alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione riconosciuti dagli articoli 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e dall’articolo 21 della Costituzione Italiana. Grazie a tali diritti vive e per tali diritti lotta.

La nostra “mission” è quella di ridare allo studente il ruolo che gli appartiene da sempre, quello di soggetto pensante ed agente all’interno della società in cui si trova, stimolando la partecipazione alla vita universitaria e la riflessione su temi d’attualità attraverso l’organizzazione di assemblee, conferenze e ogni altra attività in grado di “fare informazione”.

Per fare questo partiamo dalle piccole cose e cerchiamo di farle diventare GRANDI!

..cominciando dal nostro nome:
- A come ASSOCIAZIONE: essere un gruppo significa prima di tutto essere amici, collaborare, divertirsi, potersi fidare dell’altro e costruire sul dialogo qualcosa di migliore;
- U come UNIVERSITARIA: l’Università deve essere un’occasione di incontro e di confronto durante e fuori l’orario di lezione; non può essere solo un “esamificio”!!
- S come SUPERPARTES: questa scelta fa si che nel nostro gruppo convivano studenti di ideologie diverse ma accomunati dalla stessa voglia di essere attivi e consapevoli.

martedì 23 settembre 2008

Come nasce l'A.U.S.


Tutto ebbe inizio il 9 aprile 2008: ci eravamo dati appuntamento nell’aula T36, prenotata appositamente qualche giorno prima. Avevo consigliato di vestirsi in modo elegante perché sarebbe stato un giorno importante. Come al solito c’era qualche ritardatario; qualcuno aveva avvisato che per un contrattempo non sarebbe potuto venire all’inaugurazione. Peccato.. Sono mesi che aspettiamo questo momento: abbiamo iniziato in pochi, per lo più eravamo compagni di corso, e amici da tempo. Ma poi si erano aggiunti altri, che come noi volevano cambiare le cose. Così, incontro dopo incontro, ci siamo ritrovati a condividere gli stessi interessi e a volerci mettere in gioco: e questa associazione da fondare era la manifestazione di ciò che ci rappresentava. Alle 13 iniziamo: 11 presenti. “Bel numero l’11” penso io. Il materiale c’è. Posso iniziare con la lettura dell’ATTO COSTITUTIVO. Alcuni di noi avevano passato le ultime settimane ad informarsi su come si fonda un’associazione, su cosa c’è da scrivere nell’atto costitutivo e soprattutto nello STATUTO. Mentre leggo cerco di far trasparire la solennità dell’evento. Poi leggo lo statuto. Il NOSTRO statuto. Ci abbiamo lavorato parecchio..e poi quelle 3 righe: “l’associazione si fonda sui diritti alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione riconosciuti dagli articoli 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e dall’articolo 21 della Costituzione Italiana. Grazie a tali diritti vive e per tali diritti lotta.” Davvero belle. Mi ritornano in mente tutti i momenti passati: la scelta del nome, del logo!! Avevo mosso tutti per trovare delle proposte (evviva i miei coinquilini!!). Finito. Tutti approvano lo Statuto. Non resta che passare alla votazione delle cariche. Non che ci piaccia tanto la cosa: sappiamo di essere tutti uguali e tutti importanti nell’associazione, proprio perché “diversi”. Ma un Consiglio Direttivo ci vuole, in particolare per le questioni burocratiche. Così iniziano a passare i foglietti. Per il Presidente non servono, erano già tutti d’accordo. Lessi il mio nome accanto alla parola “Presidente”..che strana sensazione! Poi il Vicepresidente, Massi, che ancora non ci crede: anche per lui non servono le urne. Infine le altre tre cariche: Segretaria (Eleonora), Tesoriere (Cristiana) e Consigliere (Roberto). Possiamo firmare l’atto costitutivo. Qualcuno immortala Peo mentre firma, forse perché finalmente si è tolto gli occhiali da sole. Non resta che brindare. Cosi ho fatto una sorpresa: ho portato lo zainetto con bicchieri di plastica e SPUMANTE! Era pure buono! Con i bicchieri alzati gli altri ascoltano il mio discorso mentre Massi filma il tutto. Un urlo liberatorio finale, per far capire che siamo contenti di avere una cosa tutta nostra. Siamo pronti a far vedere la voglia che abbiamo di fare, a tutti e in particolare a quelle 170 persone che hanno firmato per la nostra associazione da tutto l’Ateneo. Sono piccole soddisfazioni, ma siamo felici di prendercele. Ora tocca a noi e a quanti vorranno aggiungersi; altri studenti che come noi “vogliono crederci”. Che l’avventura abbia inizio.


mercoledì 18 giugno 2008

LO STATUTO

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA SUPERPARTES

Art. I - Denominazione e sede
E’ costituita l’Associazione di promozione sociale denominata A.U.S. - Associazione Universitaria Superpartes, con sede in Ancona presso la facoltà di Economia “Giorgio Fuà”.

Art. II - Durata
L’associazione ha durata illimitata.

Art. III - Principi
L’associazione si fonda sui diritti alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione riconosciuti dagli articoli 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e dall’articolo 21 della Costituzione Italiana. Grazie a tali diritti vive e per tali diritti lotta.
L’associazione assume una condotta “superpartes” nei confronti delle altre associazioni universitarie; non ha finalità di lucro e si propone di svolgere ogni forma di iniziativa e di attività studentesca con utilità sociale, culturale ed educativo/formativa nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati.
E’ esclusa qualsiasi finalità politica, sindacale, professionale o di categoria, ovvero di tutela degli interessi economici degli associati.
In particolare, l’associazione potrà svolgere le seguenti attività:
- organizzazione e coordinamento di eventi come assemblee studentesche, conferenze e workshop;
- sensibilizzazione su temi di attualità economica, socio-culturale e universitaria;
- promozione di iniziative in linea con i principi dell’associazione.

Art. IV - Organi dell’associazione
L'ordinamento interno dell'associazione è ispirato a criteri di democraticità e uguaglianza dei diritti di tutti gli associati; le cariche associative sono elettive e tutti gli associati possono esservi nominati. L'associazione, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, si avvale prevalentemente delle attività, prestate in forma libera e gratuita, dagli associati.
Organi dell’associazione sono l’Assemblea degli associati e il Consiglio Direttivo composto dal Presidente, dal Vicepresidente, dal Tesoriere, dal Segretario, e da uno o più Consiglieri.
Le cariche di Presidente, Vicepresidente, Tesoriere e Segretario sono tra loro incompatibili. Gli eletti alle cariche devono risultare regolarmente iscritti all’Università.

Art. V - Membri dell’associazione
Possono far parte dell’associazione tutti gli studenti di qualsiasi nazionalità ovunque residenti, interessati alle problematiche moderne e alle attività svolte dall’associazione.
La qualità di associato si acquista versando alla segreteria dell’associazione il contributo annuale la cui misura minima viene fissata annualmente dal Consiglio Direttivo.
La qualità di associato si perde per dimissioni, che devono essere comunicate al Consiglio Direttivo entro 30 giorni dal termine dell’anno; per decesso; per deliberazione dell’Assemblea; per decadenza del titolo di studente.
Su proposta del Consiglio Direttivo o di un decimo degli associati approssimato all'intero superiore, l'Assemblea ha la facoltà di deliberare, in base alla gravità dei fatti accertati, l'ammonizione, la sospensione, l'espulsione o altre misure ritenute adeguate dall'associazione medesima nei confronti degli associati che non osservino il presente statuto o si rendano responsabili di comportamenti fortemente irrispettosi o contrari alle finalità dell'associazione.

Art. VI - Patrimonio
Il patrimonio è costituito dalla quota di iscrizione versata dai soci, dai contributi degli associati, dalle sovvenzioni, donazioni, erogazioni, lasciti testamentari e ogni altra entrata che sarà destinata al conseguimento degli scopi istituzionali e alle spese di funzionamento dell’associazione.

Art. VII - Diritti e obblighi degli associati
Gli associati partecipano all'Assemblea ed esprimono il proprio voto in seno ad essa.
Obbligo degli associati è la puntuale corresponsione del contributo annuo entro e non oltre il 31 marzo di ogni anno. L'inosservanza di tale obbligo causa la perdita della qualità di associato fino a quando non si versi nuovamente il contributo annuale.
È obbligo di ogni associato tenere un comportamento rispettoso nei confronti degli altri associati e del patrimonio dell'associazione.

Art. VIII - L’ Assemblea
L' Assemblea ordinaria è composta da tutti gli associati in regola con il versamento della quota associativa. L'assemblea viene convocata con un preavviso minimo di 10 giorni dal Presidente, che provvede a stilarne un ordine del giorno, su richiesta del Consiglio Direttivo o di almeno un decimo, approssimato all'intero superiore, degli associati. L'Assemblea deve essere riunita almeno una volta l'anno, su convocazione del Consiglio, per l'approvazione del bilancio dell'associazione redatto dallo stesso, per l'elezione annuale del Consiglio Direttivo e per il rinnovo delle cariche elettive. Le deliberazioni dell'Assemblea sono prese a maggioranza dei voti e con la presenza in prima convocazione di almeno la metà più uno degli associati. In seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti e viene presa con la maggioranza dei voti degli associati presenti. Per il raggiungimento del quorum richiesto e nelle votazioni non è consentito l'utilizzo dello strumento della delega.
L’ Assemblea straordinaria degli associati può modificare il presente statuto a condizione che ad essa partecipi la maggioranza degli associati e che la delibera di modificazione sia assunta con il voto favorevole dei due terzi dei presenti. Per deliberare lo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione del patrimonio occorre il voto favorevole di almeno tre quarti degli associati.

Art. IX - Il Consiglio Direttivo
L'associazione è amministrata da un Consiglio eletto dall'Assemblea degli associati e composto da un numero di consiglieri non inferiore a 5 e non superiore a 15, secondo quanto stabilirà l'Assemblea, e il loro numero potrà essere variato durante l'esercizio da parte dell'Assemblea. I consiglieri durano in carica per un esercizio sociale e sono rieleggibili. Il Consiglio si riunisce su convocazione del Presidente, le sedute sono pubbliche. Detta convocazione può essere richiesta al Presidente da almeno un terzo dei membri del direttivo. Le riunioni sono valide quando sia presente la maggioranza assoluta dei consiglieri. Il Consiglio delibera con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri presenti. Per il raggiungimento del quorum richiesto e nelle votazioni non è consentito l'utilizzo dello strumento della delega.

Art. X - Presidente e Vicepresidente
Il Presidente viene eletto dall’Assemblea fra gli associati. Rappresenta a tutti gli effetti l'associazione nei confronti dei terzi ed ha facoltà di stare in giudizio per l'associazione. Il Vicepresidente, pure eletto dall’Assemblea fra gli associati, sostituisce il Presidente a tutti gli effetti, nel caso di assenza o impedimento di questo. Essi durano in carica quanto il Consiglio e sono rieleggibili.

Art. XI - Tesoriere
Il Tesoriere viene eletto dall’Assemblea fra gli associati e si occupa della contabilità dell'associazione. Dura in carica quanto il Consiglio ed è rieleggibile.

Art. XII - Segretario
Il Segretario viene eletto dall’Assemblea fra gli associati e verbalizza le deliberazioni del Consiglio e dell’Assemblea. Dura in carica quanto il Consiglio ed è rieleggibile.

Art. XIII - Soci Onorari
Le persone fisiche che perdono la qualità di associato per decadenza del titolo di studente diventano automaticamente Soci Onorari dell’associazione. Essi sono liberi dal versamento della quota annuale e non hanno diritto di voto.

Art. XIII - Rinvio alle norme di legge
Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente statuto si richiamano le vigenti norme legislative.