giovedì 20 novembre 2008

Ruozi a Villarey: "il mio viaggio tra Stato, Mercato e Banche"


Nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre si è svolto presso la nostra facoltà un seminario sul tema della crisi finanziaria promosso dalla nostra Università in collaborazione con Banche di credito Cooperativo Marchigiane, dal titolo “Prima, durante, dopo la crisi finanziaria in atto nei mercati finanziari”.
La lectio magistralis è stata tenuta dal Professor Roberto Ruozi, già Rettore e ora Professore emerito dell’Università L. Bocconi di Milano, e tra gli altri incarichi di lustro Presidente di Mediolanum e Presidente del Touring Club Italiano.
Prendendo spunto dalle bozze del suo ultimo libro “Viaggio nel mercato finanziario del Dottor Jekyll e Mr. Hyde”, il professore ha focalizzato l’attenzione sul rapporto tra Stato, Mercato e Banche.
La causa di questa crisi è da ricercare negli aspetti negativi prodotti dalla globalizzazione. I primi segnali si sono cominciati ad avvertire circa 2 anni fa quando si è ridotto il tasso di sviluppo dei Paesi Occidentali e si è iniziato a parlare di stagnazione. Accanto a questi fenomeni, si registrava una grande liquidità dei mercati finanziaria, dovuti al fatto che le banche concedevano mutui a basso tasso d’interesse.
Questo aumento della leva finanziaria è stato accompagnato a uno smisurato aumento dei compensi e dei bonus dei CEO delle banche.
Risultato: a settembre 2008 scoppia une delle più grandi crisi finanziarie mai viste, drammatica sia per la velocità di espansione che per la dimensione. Infatti il terremoto finanziario avente epicentro in America, si è subito diffuso in Europa, a causa della cartolarizzazione dei mutui. La situazione è diventata ancor più grave dopo il fallimento di Lehman Brothers.
Qual è stata la reazione dello Stato di fronte a questa crisi?
I Paesi Europei hanno risposto nazionalizzando le banche, Inghilterra in primis.
E’ possibile allora, che vi sia stato un cambiamento ideologico nel ruolo dello Stato in economia?
Secondo il Prof. Ruozi no, non c’è stato il tempo materiale. I diversi governi hanno attuato documenti operativi che prevedono l’intervento momentaneo dello Stato pronto a farsi da parte (forse) quando tutto sarà risolto.
Si è avvertito un certo pessimismo riguardo alla leadership che l’Europa potrebbe assumere per la soluzione di questa crisi e anche scetticismo sulla necessità di riscrivere le regole del sistema finanziario: le regole ci sono già, piuttosto ci vorrebbero soluzioni rapide e vigilanza nel loro rispetto.
Il relatore ha precisato, inoltre, che bisognerà tener conto dei nuovi Paesi economicamente forti come India, Cina, Brasile.
Vi è molta incertezza riguardo ai modi e ai tempi di risoluzione di questa crisi, ma secondo Ruozi due cose sono certe: le crisi bancarie non avranno mai fine, così come il sistema bancario e finanziario.
E dopo il seminario, tutti al ricco buffet offerto dalle BCC… perché, parafrasando Aristotele, “primum magnere, deinde philosophari”.

LA NOSTRA INVIATA: Francesca

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