domenica 23 novembre 2008

A lezione con Enrico Petocchi - a.d. TWICE e A.C. Ancona



Lunedì pomeriggio il Dott. Petocchi, improvvisatosi professore, ha tenuto lezione agli studenti del corso di Economia degli intermediari finanziari della Facoltà di Economia G. Fuà di Ancona.

E’ bene, innanzitutto, qualificare il personaggio. O meglio riportare una delle sue precisazioni: “Non mi definisco un economista”.
In effetti il profitto a ogni costo, la ricerca esclusiva del valore aggiunto, la competizione come formazione personale, e un profondo rifiuto della banalità nonché di tutto ciò che risulti ovvio, sono alcune delle sue personalissime filosofie. Non direi di vita, bensì di profitto.
La professionalità su tutto. Laureato alla L. Bocconi di Milano, perfezionatosi successivamente nel Lussembergo e diverse avventure nel mondo bancario-finanziario; queste sono alcune delle esperienze che hanno concorso a formarlo.
Personaggio non mappabile, un'altra delle sue auto-definizioni. L’originalità delle sue visioni emerge anche nelle tre possibili spiegazioni della crisi finanziaria. Dapprima si potrebbe ritenere corretto il pensiero di Fidel Castro, vale a dire che l’economia di mercato non esista, poiché il libero mercato non esiste; secondariamente si potrebbe “presupporre” che chi governi non abbia gli strumenti per farlo; infine che dal rischio e dalla possibilità di evitare la crisi si sia poi passati all’opportunità di sfruttarla.
Tre ipotesi che hanno diviso la classe, affascinata dalla capacità del trader di pensare l’impensabile.
Il dibattito è poi continuato con numerosi interventi e domande degli studenti in aula, a cui si susseguivano precise e mai vaghe risposte.
Alla domanda "cosa avrebbe aggiunto o cambiato all’Università italiana" ha risposto con profonda e rigorosa lucidità: stage sull’agricoltura per ogni studente (per vivere e assaporare quello che la creazione e la produzione possono offrire), l’inserimento dell’educazione fisica (sport come crescita personale, come il mettersi sempre alla prova con l’avversario al fine superare se stessi), e infine un attento e mirato processo di sviluppo delle capacità di sintesi (anche considerando che la capacità di analisi è facilmente riproducibile).

IL NOSTRO INVIATO: Leonardo

1 commento:

nipote di mezzadro ha detto...

...stage sull’agricoltura per ogni studente (per vivere e assaporare quello che la creazione e la produzione possono offrire)...
Ma lui li ha fatti questi stage?..qual'è la differenza fra la zappa e la vanga?..